Esperimento di Michelson Morley
Alla fine dell'800 due scienziati americani: Michelson Morley, al fine di misurare la velocità della Terra rispetto all'etere luminifero ( ipotetico mezzo di propagazione della luce e di tutte le onde elettromagnetiche ) inviarono (a partire da un unico raggio di luce che veniva diviso in due) due raggi perpendicolari fra di loro, uno in direzione del moto della Terra rispetto al Sole e l'altro in direzione perpendicolare. Di questi due raggi, ritornati sulla loro traiettoria dopo essere stati riflessi su degli specchi, sarebbe stata possibile misurare la differenza delle loro fasi, e quindi il tempo di ritardo di un raggio rispetto all'altro ( interferometro ).
Il risultato dell'esperimento però fu negativo, nel senso che non fu possibile rilevare alcuna differenza di fase tra i fasci di ritorno, comunque si girasse l'apparecchiatura i due fasci ritornavano sempre in fase, furono perfezionati gli strumenti ma mai nessuna differenza fu notata. Gli scienziati americani non seppero tuttavia dare una spiegazione plausibile al fenomeno che risultava del tutto nuovo, e usciva dagli schemi scientifici del tempo.
La Spiegazione del fenomeno verrà data da Einstein quando nel 1905 pubblicò il suo lavoro sulla relatività ristretta nel quale si suppone che la velocità della luce è invariante in ogni sistema inerziale, fatto assolutamente rivoluzionario.
Per una esposizione più dettagliata dell'esperimento consulta il libro di testo o altri testi divulgativi.